Allora ditelo

Allora ditelo che lo fate apposta dai. Togliamoci le maschere e diciamo le cose come stanno: qui il conto lo paga qualcun’altro.

Stavo rileggendo un mio post di qualche giorno fa sul bene e male. A parte la stesura veloce che si denota e l’evidente follia che traspare, il concetto alla base, per chi non l’avesse capito, è che io credo nel bene. Si, ok, ora la smetto.

Ho fatto questo preambolo perché una notizia apparsa sui giornali di oggi mi ha colpito. A quanto pare è stata revocata la semilibertà ad una ragazza, che nel 2007 uccise, durante una lite, un’altra donna nella metro di Roma. Qui trovate il link alla notizia.
Pare che questa assassina, dopo ben 8 anni (mamma mia!) di carcere, abbia ottenuto la semilibertà e che si sia fatta prendere un po la mano dalla sua condizione, riempendo il suo profilo di selfie, sempre bella sorridente.

Non sono mancate le polemiche ma, una volta rimessa dietro le sbarre, i vari opinionisti hanno iniziato a parlare di abuso o di come sia ingiusto rimettere in carcere un’assassina per qualche foto sui social network. Qualche altro perbenista della domenica è arrivato a dire che lei è una detenuta modello e che si è guadagnata il diritto alla semilibertà dato che, poverina, i primi anni in carcere sono stati molto duri per lei… (link all’articolo del perbenista
Sono andato un po a scavare nella questione e da alcuni pezzi ho appreso che l’assassina ha addirittura scritto un racconto, premiato ad un concorso letterario a Firenze. Beh, di cosa ci stupiamo? Solita prassi moderna: sei un killer? un assassino? Scrivi un libro che poi magari ci facciamo un film!

Se avete notato, sto insistendo molto col definire questa ragazza per quello che è: un’assassina. Non mi interessa da dove vieni o perché l’hai fatto (lei fino ad oggi sostiene che non voleva uccidere…), hai commesso un crimine agli occhi della legge? E’ stata giudicata colpevole e condannata, punto. Tutti commettiamo errori ma sembra che in pochi ne paghino le conseguenze. Il carcere esiste per correggere questi “comportamenti” ma sembra quasi che negli ultimi anni sia diventata più una sorta di bed&breakfast hipster. Ma noi, come si sa, piace parlare e parlare e parlare…

Si, noi stiamo qua a blaterare di giusto o sbagliato ma intanto di Vanessa non parla nessuno. Non si fa menzione ai suoi cari, alla vita che ha lasciato o del perché sia morta per un litigio di merda in una stazione della metro, tra l’indifferenza dei passanti (se qualcuno ricorda i video…). No, perché quello che fa audience è l’ingiustizia perpetrata ai danni di un’assassina, al quale è stata negata la libertà per qualche foto su Facebook.
Comunque avete ragione a stupirvi. Se avesse pagato il suo debito come si deve, non sarebbe stata fuori bella sorridente a viversi la vita che la sua vittima non ha potuto.

Io personalmente sono più inorridito da chi difende il suo diritto alla libertà. Certo, il dipartimento correzionale esiste per dare una possibilità a chi commette certi “sbagli” di capire il suo errore e a ricominciare da capo. Ma ha veramente senso? Crediamo davvero che un omicida possa redimersi? Io penso che non si possa fare di tutta l’erba un fascio e che ad alcune persone, le solite “nel posto sbagliato al momento sbagliato“, vada garantita la riabilitazione in società, previo un percorso di un certo tipo. Non credo nella semilibertà né alla libertà vigilata, né agli arresti domiciliari. Certo, a seconda del crimine commesso, sia ben chiaro.
In questo caso specifico l’assassina è stata condannata a 16 anni di reclusione. Perché era già fuori dopo 8? La pena andrebbe conclusa così com’è stata notificata e poi, magari, alla fine dei sedici anni, si può parlare di semilibertà o di quello che vuoi.

Poi, grazie al cielo, c’è anche di peggio. Se no come faremo ad avere figli di mafiosi assassini in televisione a parlare di dignità?

Allora ditelo dai…

Tullio

4 pensieri su “Allora ditelo

    1. Io la analizzo a mio modo di vedere la cosa. Non ho la pretesa che si sia tutti d’accordo. Seguo l’Internazionale da vent’anni e danno sempre degli ottimi spunti di riflessione. Per quanto mi riguarda io non odio nessuno. Ma non venitemi a dire che devo esser felice per la serenità di questa ragazza. Mi dispiace per lei ma quando si sbaglia si paga. E se legge ha deciso così, giusto o sbagliato che sembri, è così.

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